Brand Naming, da dove iniziamo?
Nelle start-up di un business arriva il momento di scegliere il nome per la propria impresa.
Brand Naming: assegnare un nome ad un oggetto o ad una persona è una delle cose più complicate e divertenti che ci troviamo ad affrontare: un primo metodo è quello del briefing e brainstorming, applicato con gran rigore.
La scelta diventa davvero difficile, però, quando abbiamo necessità di conferire un nome ad una società o ad un prodotto, nomi che andranno a coinvolgere altre persone.
Stiamo parlando di Brand Naming, ossia l’insieme di tutte le attività indispensabili per trovare nomi che rendano popolare il nostro brand o la nostra corporate. In questo rientrano i nomi commerciali per società, ma anche i nomi di singoli prodotti o servizi. Per fare Brand Naming in modo corretto ed impeccabile è importante conoscere queste discipline:
- Il marketing
- La semiologia (la disciplina che studia i segni).
3. La proprietà intellettuale (le leggi che tutelano l’inventiva e la creatività) - La linguistica
Seguendo il nostro articolo e supportando la fase creativa con adeguate ricerche, avrai sicuramente idee valide.
Nella nostra agenzia, il Marketing Manager Figliolia Riccardo, all’indirizzo Figliolia.Agency, facente parte del gruppo nascente “Figliolia Agency”(insegna del network), siamo disposti ad accompagnarti nella scelta del nome a te più congeniale tenendo conto delle tue idee, anche attraverso il nostro servizio di counseling.
Tornando a noi …
Come devono essere i nomi?
Distintivi e non descrittivi: descrivere un nome lo limita nella sua evoluzione nel tempo ed è utile solo se si applica una particolare strategia aziendale. Ad ogni modo quando ti occupi di brand Naming devi ricordare che il significato del nome è abbastanza irrilevante poiché la maggior parte della gente non sa o non ricorda il significato del nome della marca. Quello che è davvero importante è ciò che la marca riesce ad evocare grazie al proprio nome. Esempio: “Cancelli” di Luca Bianchi. Se “Cancelli” di Luca Bianchi un domani volesse vendere anche le porte? Ecco la limitazione del nome. Inoltre sono nomi sterili che si confondono in mezzo a tutti gli altri; avere coraggio può darti una marcia in più rispetto alla concorrenza!
Il nome è l’inizio della storia.
Tutto parte da lì, poi arriva anche il logo –il brand name con elementi grafici – e il Payoff, formula sintetica ed espressiva che completa il nome e lo descrive nella sua funzione. Ora che abbiamo un’infarinatura sul Brand Naming possiamo passare alla fase operativa.
Quali sono i requisiti da rispettare?
La tua brand Naming strategy deve tener conto di sette requisiti principali:
- mostrare la proposta commerciale dell’azienda
2. Distinguere il proprio nome da quello della concorrenza
3. personalizzare l’offerta aziendale in modo univoco
4. fidelizzare il cliente - interagire con il pubblico creando una relazione
6. proteggere il proprio nome dalla contraffazione
7. capitalizzare l’investimento fatto nel marchio
Da questa lista di compiti siamo consapevoli che la creatività è fondamentale e allo stesso tempo “costretta” entro confini invalicabili.
Con quale metodo scegli il brand name?
Potrebbe essere utile usare il Naming Circle, un modello schematico che non lascia nulla al caso: insieme alla creatività, scendono in campo la linguistica, il marketing e la proprietà individuale, come dicevamo in capo all’articolo. Approfondiamo questi contenuti. L’approccio linguistico è importantissimo poiché permette di valutare le idee di brand name in base alla pronunciabilità, memorabilità ed esportabilità del nome. E’ importante, quindi, che il nome sia facile da pronunciare per non allontanare il pubblico di riferimento, che la sua lettura debba essere approvata per similitudine rispetto ad altri nomi ed, infine, deve essere facile da ricordare.
Una prova ottima sarebbe, in questo caso, la “Prova Telefono”.
Una delle principali regole di un buon Brand Naming è la comunicabilità del nome. Immaginatevi mentre dovete dettare il nome della vostra neo-azienda al telefono. Il nome si pronuncia bene? Oppure può dare adito a fraintendimenti? Se pensate che l’ipotetico interlocutore vi chiederà di ripetere nuovamente il nome dell’azienda, eliminatelo subito dalla vostra lista.
Marketing
Non cadere nella trappola di proporre nomi legati alle mode del momento, al contrario cerca di analizzare la personalità della tua marca per capire in che direzione sta andando. Un nome sbagliato è molto costoso: limita le vendite ed è complicato da cambiare.
Proprietà intellettuale
Ogni proposta di brand name ha la necessità di essere sia verificata sia protetta legalmente.
Per questo motivo il nome di marca deve essere libero, originale e difendibile. Esistono dei siti web liberi (www.ufficio-brevetti.it o www.registrailtuomarchio.it) dove è possibile fare una ricerca preliminare, anche attraverso un match con la classi merceologiche di appartenenza.
Il marchio non deve essere ingannevole rispetto a ciò che rappresenta
Il tuo marchio non può dichiarare cose false, deve essere lecito e non offensivo.
Siate fantasiosi!
Non siate timidi. Per sbloccare situazioni di blocco, è utile scrivere su un foglio ogni idea che ci viene in mente, senza censura né freno. Da idee stupide derivano spesso spunti geniali!
Trade Mark View
Il discorso del nome, ovviamente, va esteso anche ad account di posta, dominio e social networks. Sicuramente trovare un nome che non è utilizzato nel web è impresa ardua. Ti consiglio di usare NameChk, un ottimo strumento on-line che ti permette di vedere se il tuo nome è libero nei vari siti oppure è già stato preso.
Alla fine …
Sottoponi i 5 nomi che reputi migliori a colleghi, amici, potenziali clienti. Stampa i nomi e attaccali su buste, scatole, brochure: questo ti darà un’idea di come il nome sarà usato da qui a un anno. Adesso non ti resta che allegare il tutto alle immagini.
Hai ancora dei dubbi?Contattaci!
Il gruppo Figliolia Agency, marketing e formazione, risponderà a tutte le tue domande.